martedì 19 aprile 2016

Il fu Mattia Pascal

E a chi non piacerebbe un'altra opportunità? Poter ricominciare da zero? Un nuovo nome e una nuova vita?, lasciare tutto indietro...
Mattia Pascal ricevette qualcosa che gli permise di scappare dalla sua vita: qualche notte a Montecarlo e il bacio della Fortuna, lì egli giocò alla roulette, fu come se qualcosa di divino volesse la sua vittoria. I soldi vinti tra il nero e il rosso e il verde e i pari e i dispari e tanti numeri gli permisero di cominciare una nuova vita, lontano dalle sue disgrazie e dal suo triste matrimonio. Ma questi soldi non sarebbero serviti a niente senza un altro colpo di fortuna, l'unico motivo per il quale egli non fu mai cercato... La Fortuna gli concesse la sua morte, e solo con la morte poteva vivere di nuovo.

Di Sebastian Loayza Raggio

venerdì 11 marzo 2016

William Cullen Bryant and The Prairies

D’improvviso, soffia un vento più fresco e infrange il mio sogno e solo mi ritrovo nella terra selvaggia”, d’improvviso… chi se lo sarebbe aspettato? Sognando tra gli alberi, tra gli animali, vicino all’acqua che scorre portando i pesci chissà dove, senza sapere se arriverà una tempesta o cadrà la notte, tra suoni sublimi e immensi, canti d’uccelli celestiali e ruggiti tranquillima svegliare un poeta lo poteva fare solo il Vento. D’improvviso il poeta ritrovò la Natura, si svegliò da un sogno infinito nel quale aveva conosciuto i segreti del tempo e del passato, Cullen Bryant scoprì l’eternità… e chi non vorrebbe farlo?

di Sebastian Loayza Raggio

sabato 27 febbraio 2016

The Raven

Scrisse Poe nella sua famosa poesia Il Corvo: “Scrutai a lungo in quelle tenebre, sostai a lungo stupore e timore,/ dubbioso, sognando sogni che mai un mortale osò prima sognare;/ ma il silenzio era assoluto, e l’oscurità non dava alcun segno”; le tenebre ci circondano sempre, la morte si muove intorno a noi, la vita è il lume dell’esistenza e noi mortali guardiamo sempre l’infinita oscurità, la guardiamo con la luce che abbiamo e speriamo che la fiamma della nostra lanterna non si spenga col vento della notte prima di trovare ciò che cerchiamo: risposte. Poe trovò nelle tenebre un Corvo, un profeta, un demone, la stessa notte, tutto tranne un uccello; e il corvo non se ne sarebbe andato mai più, sarebbe restato in quella  stanza per sempre.
 
di Sebastian Loayza Raggio

martedì 16 febbraio 2016

¿Qué es la vida?

Cos’è la vita? Un delirio/Cos’è la vita? Un’illusione/Un’ombra, una finzione,/e il massimo bene è piccolo,/che tutta la vita è sogno/e i sogni, sogni sono.”, diceva un uomo triste nella sua cella mentre si svegliava da qualche inganno del destino o della mente e si ritrovava nella sua semplice realtà, o forse si trovava nel suo stesso incubo? Chi era lui? Un povero prigionero che viveva dietro le sbarre per il solo delitto d’esser nato? Oppure il re imprudente e temerario che non esitava ad uccidere un servitore? Lui non lo sapeva, non sapeva più cosa fosse reale, non l’aveva mai saputo poiché quando a un uomo non resta altro che sognare la vita diventa sogno e il sogno diventa vita… machi vorrà più regnare sapendo che deve svegliarsi nel sogno della morte?”

di Sebastian Loayza Raggio

sabato 21 novembre 2015

Cafè Letterario

" Ora non è il momento di pensare a quello che non hai.
Pensa a quello che puoi fare con quello che hai."
 
Ernest Hemingway

venerdì 13 novembre 2015

Pensiero del giorno...


Di frère Emanuele Costa

Alla scoperta di Alda Merini: la "piccola ape furibonda"

Alda Merini (1931 – 2009) è una delle voci poetiche più originali e significative di tutto il ‘900. Ha vissuto esperienze drammatiche, come l’internamento per 15 anni in manicomio e questa sofferenza interiore è ben presente nelle sue brevi ed intense liriche.
Questa “ donna non addomesticabile” , sincera con se stessa e con coloro che le erano attorno, così ricordava quegli anni terribili: “Ero matta in mezzo ai matti. Sono nate lì le mie più belle amicizie. I matti son simpatici, non così i dementi. I dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita”.
Il suo stile è apparentemente facile. Utilizza parole comprensibili da tutti, di uso quotidiano, ma sapientemente scelte e disposte.
 Il lettore rimane progressivamente coinvolto, fino alla totale immedesimazione,  anche perché i temi trattati sono quelli che tutti sperimentano: solitudine, amore, dolore, tenerezza, abbandono, angoscia, desiderio di infinito…
Presentiamo alcuni dei suoi versi più famosi, nella speranza di suscitare nei giovani lettori il desiderio di approfondire la conoscenza di questa donna straordinaria. 

Articolo di frére Emanuele Costa

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